Programma del 3° convegno del progetto ORIENTE / OCCIDENTE: La frontiera nel cinema e nella storia
data: 06.05.2024
categoria: notizie
Dal 6 all'8 maggio 2024 - Kinemax di Gorizia e la Cineteca Slovena a Ljubljana
Tra il 6 e l'8 maggio, il Palazzo del Cinema di Gorizia ospiterà la terza edizione del convegno Oriente / Occidente: La frontiera nel cinema e nella storia, che attraverso le immagini in movimento esplora il patrimonio audiovisivo lungo il confine italo-sloveno. Il tema di quest’anno si focalizzerà sull'importanza delle culture cinematografiche locali e delle pratiche cinematografiche transfrontaliere, nonché sul ruolo della televisione nel più ampio territorio transfrontaliero. Il progetto pluriennale, che il Kinoatelje sta sviluppando in collaborazione con numerosi partner nazionali ed europei, fa parte del programma ufficiale della Capitale europea della cultura GO! 2025. I relatori di quest'anno saranno Andrej Šprah, Mojca Petrič Bužan, Naško Križnar, Bojan Brezigar, Borut Klabjan, Stojan Pelko, Lucio Fabi, Steven Stergar, Piero Pieri, Piero Colussi, Paolo Lughi, Marco Rossitti, Nicoletta Romeo, Daniele Terzioli, Sergio Grmek Germani e tanti altri ancora.
Vogliamo invitare tutti coloro che sono interessati alla cultura cinematografica e alla sua importanza nell’ambiente locale e transfrontaliero sono. Il programma è destinato ad un ampio pubblico interessato, ricercatori, studenti, insegnanti e professori. Le lezioni si terranno in sloveno e italiano, sarà fornita la traduzione simultanea. L'ingresso a tutte le conferenze del convegno è gratuito, ed è desiderata la conferma di partecipazione.
Il convegno fa parte del programma ufficiale della Capitale europea della cultura GO! 2025 e va ad arricchire il programma dell'iniziativa Brezmejno leto (Anno senza confini) guidata dal Comune di Nova Gorica.
Il programma scaricabile in PDF.
6. 5. 2024
GORIZIA
PALAZZO DEL CINEMA
10.30
Introduzione
Stojan Pelko, responsabile artistico del programma Zavod GO! 2025
Mateja Zorn, responsabile del programma del Kinoatelje
Jasna Pintarič, coordinatrice della retrospettiva Oriente / Occidente: La frontiera nel cinema e nella storia 2025
11.00
Storie di città. Il Novecento goriziano tra confini e memorie cinematografiche
Gli eventi internazionali, le guerre, i conflitti ideologici e le divisioni territoriali hanno determinato la tormentata storia del Novecento goriziano. Se ne renderà conto partendo dalla diversa storia di due città, Gorizia e Nova Gorica, legate da un confine che quasi non c’è più.
Lucio Fabi, storico e consulente museale (20 min)
11.20
Note e appunti sul concetto di cultura cinematografica a Gorizia. Parte I: origini e tappe di una fortuna critica
L’emergere e l’affermarsi di più culture cinematografiche a Gorizia è l’esito di un audace processo storico-culturale che si deve al dialogo e alle iniziative promosse da soggetti ed enti locali. Giunto in città a fine Ottocento, il cinema diviene un fatto culturale solo a partire dal secondo dopoguerra grazie agli sforzi e agli entusiasmi di amatori della macchina da presa, di critici agguerriti, di direttori e animatori dei cineforum e circoli cittadini e, più in generale, di cinephiles appassionati. L’intervento delinea una cronologia delle principali tappe di questo processo facendo luce, in particolare, sui contributi critici emersi dal confronto e dalle collaborazioni tra Sandro Scandolara e Darko Bratina.
Omaggio a Sandro Scandolara & Darko Bratina
Steven Stergar, Università degli Studi di Udine (30 min)
12.15
Lo sviluppo senza confini della cultura cinematografica
La cultura cinematografica slovena, con le sue radici profondamente ancorate nel Goriziano, non è solo un fenomeno cinefilo locale, ma anche un'attività che ha plasmato l'atteggiamento verso il cinema dell'intero Paese e della regione. Cinefili di spicco come Silvan Furlan, Jože Dolmark o Marica Nakrst, che, con i loro primi incontri con l'arte e la cultura cinematografica, hanno contribuito all’attività dei circoli cinematografici della scuola elementare di Solkan e successivamente nel cinema di Nova Gorica, sono diventati ben presto nomi senza i quali non si potrebbe immaginare una cultura cinematografica nel nostro territorio. L'orientamento cosmopolita reso possibile dagli incontri con la cultura cinematografica italiana ha portato nel cuore del Paese un'energia cosmopolita, che ha modificato radicalmente l’ambito della riflessione ed educazione cinematografica, oltre che della cinefilia. La collaborazione con il Museo sloveno del teatro e del cinema e la rivista Ekran, il lancio della Scuola di Cinema autunnale e soprattutto l'abbattimento delle barricate istituzionali con la fondazione della Cineteca slovena e del Kinodvor sono le imprese che hanno reso possibile la presenza permanente della creatività cinematografica nella coscienza del Paese. In questo intervento verranno delineati i punti salienti dello sviluppo, evidenziando i valori fondamentali che hanno rivalutato per sempre la cultura cinematografica in questa parte del mondo.
Omaggio a Silvan Furlan & Jože Dolmark
Andrej Šprah, professore degli studi cinematografici e televisivi presso l’Accademia di teatro, Radio, Film e Televisione (AGRFT) dell’Università di Lubiana (30 min)
12.45
Workshop Kinocittà
Presentazione del workshop dedicato alla realizzazione del documentario 8 mm dal confine curato dal Kinoatelje in collaborazione con la scuola I.S.I.S.S. »G. D’Annunzio – M. Fabiani« all’interno del progetto BorGO Cinema - Nostro cine quotidiano. Il programma formativo è stato curato da Antonio Dagostin e Lucia Giacomazzi, studenti del corso di laurea magistrale in Scienze del patrimonio audiovisivo e dell’educazione ai media dell’Università degli Studi di Udine, in collaborazione con Alessandra Nardon e Franca La Stella, professoresse della classe 3 BSL. Il corto documentario racconta di come sono cambiati alcuni luoghi di Gorizia, attraverso le interviste di persone che li hanno vissuti e le immagini, sia quelle prodotte in super8 e in digitale dalla classe, sia quelle dei corti girati negli anni ‘50 e ‘60 dal Cineclub Gorizia. (30 min)
14.30
Proiezione del film
Un uomo di confine, r. Boris Jurjaševič, 2017, 75’
Intorduzione al film: Andrej Šprah, professore degli studi cinematografici e televisivi presso l’Accademia di teatro, Radio, Film e Televisione (AGRFT) dell’Università di Lubiana
Incontro con Jože Dolmark
16.30
Note e appunti sul concetto di cultura cinematografica a Gorizia. Parte II: lo stato dell’arte contemporaneo
Negli ultimi quarant’anni il cinema ha perso la centralità nel dibattito culturale e sui media che aveva avuto nell’epoca delle iniziative esaminate nell’intervento precedente. Malgrado ciò, la lezione di Scandolara e Bratina si può oggi in parte ritrovare in enti e soggetti che, con le loro attività, hanno saputo rinnovare il palinsesto culturale cittadino arricchendolo di festival, rassegne, istituzioni e produzioni glocal. L’intervento riflette sui punti di contatto e di cesura tra queste rinnovate iniziative e la precedente fortuna critica cittadina, esaminando le sfumature del concetto odierno di »cultura cinematografica« e il suo stato
dell’arte nella Gorizia contemporanea e transfrontaliera, con un focus specifico sul settore
produttivo.
Steven Stergar, Università di Udine (20 min)
16.50
Gorizia e Nova Gorica come location cinematografica
Chiara Omero Valenti, coordinatore di Friuli-Venezia Giulia Film Commission
Antonella Perrucci, produttore creativo e direttore del casting Galaxia Casting (30 min)
Miha Černec, produttore presso Staragara.IT
18.00
Orizzonti cinematografici transfrontalieri: programma di cortometraggi
Omaggio a Aleš Doktorič
Il programma di cortometraggi racconta l'identità transfrontaliera attraverso le immagini in movimento. La sezione è stata concepita in memoria all’eredità culturale di Aleš Doktorič (1960—2022), professore, pubblicista, produttore culturale e presidente del Kinoatelje, che in veste di produttore contribuì alla realizzazione una ventina di opere audiovisive. Verranno presentati quattro di questi corti e il programma si concluderà con due cortometraggi della produzione cinematografica più recente del Kinoatelje.
Beautiful Kreplje, r. Dario Frandolič, 2000, 30'
Passeranno anche stanotte, r. Matteo Oleotto, 2002, 7'
A mia madre, r. Gregor Božič, 2005, 13'
Confessionale per i contrabbandieri, r. Anja Medved, 2010, 22'
Guerra di parole o rispettoso silenzio?, r. Leo Černic, 2020, 2’
20.00
anteprima del film
Muri (in)visibili, r. Giulio de Paolis, 2023, 20'
Incontro con con la trouppe cinematografica
Il programma dalle 16.30 in poi fa parte del progetto GO STUDIO, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Fondo per piccoli progetti (Small Project Fund) GO! 2025 del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027, gestito dal GECT GO.
7. 5. 2024
GORIZIA
PALAZZO DEL CINEMA
14.30
Introduzione
Ksenija Horvat, direttrice della Televisione Slovena
Guido Corso, direttore della Rai Friuli-Venezia Giulia
Alte frequenze. Sviluppo storico della TV transfrontaliera
L’intervento affronterà il contesto storico, sia a livello internazionale che nello specifico dei rapporti bilaterali italo-sloveni, in cui hanno trovato spazio iniziative di collaborazione transfrontaliera in ambito mediatico, tra cui le trasmissioni Odprta Meja e Lynx.
Borut Klabjan, Centro di ricerche scientifiche di Capodistria (30 min)
15.15
Omaggio a Demetrio Volčič
In memoria di Mitja Volčič
Mitja Volčič era un giornalista sloveno di Trieste che è riuscito a ottenere una delle più alte cariche giornalistiche in Italia, essere il direttore del primo telegiornale quotidiano. Inoltre, era un grande esperto di questioni internazionali e membro del Parlamento Europeo. Come senatore italiano ha svolto un ruolo decisivo nell'adozione della legge per la tutela degli sloveni in Italia.
Bojan Brezigar, giornalista e pubblicista (20 min)
16.00
Agenzia Alpe Adria
regia: Giampaolo Penco, 2024, 6 min
Racconto audiovisivo è la storia di un gruppo di giornalisti, cameramen e fonici, che formano un’agenzia al servizio di TV Koper-Capodistria, e anticiperà un’idea di televisione transfrontaliera. Nel 1976 realizza il programma Odprta meja, cioè Confine aperto in lingua slovena: una trasmissione informativa dedicata alla minoranza slovena in Italia. La trasmissione negli anni ’80 diventa quotidiana costituendo l'embrione dal quale si svilupperà il programma regionale in lingua slovena.
16.20
Il significato e il ruolo della televisione nell'area transfrontaliera
Mojca Petrič Bužan, direttrice responsabile della TV Koper-Capodistria, co-autrice della trasmissione Lynx
Piero Pieri, autore, regista televisivo, conduttore radiofonico, curatore di Lynx Magazine
Moderatore: Beti Tomšič, giornalista (60 min)
Presentiamo un contributo video con due servizi in forma ridotta tratti dal numero di maggio 2013 di Lynx Magazine, due storie che rappresentano bene i diversi approcci con cui negli anni il programma TV ha raccontato i molteplici aspetti della vita sul confine italo-sloveno. Il primo individua un particolare finanziamento europeo sul tema dell’abitare, un servizio che porta casi concreti, dà informazioni utili ai cittadini e al tempo stesso affronta la richiesta sociale della casa con un’ottica complessiva. Il secondo servizio rivela con un approccio più filosofico, il caso di un gruppo di triestini di città che cercano di recuperare il rapporto con la terra creando un orto condiviso sul Carso sloveno, un tentativo di superare limiti, abitudini e antiche divisioni culturali.
20.30
L’anteprima della copia restaurata
Boogie rosso, r. Karpo Godina, 1982
Introdotto da: Andrej Šprah, professore degli studi cinematografici e televisivi presso l’Accademia di teatro, Radio, Film e Televisione (AGRFT) dell’Università di Lubiana
Alla presenza del regista Karpo Godina
La proiezione, organizzata in collaborazione con la Cineteca slovena, fa parte del programma della Rassegna dei film sloveni in Italia.
8. 5. 2024
GORIZIA
PALAZZO DEL CINEMA
10.00
Il Friuli-Venezia Giulia: una regione di cinema in rete
Breve resoconto su come in Friuli-Venezia Giulia a partire dalla legge regionale del 2006, il mondo del cinema regionale ha saputo costruire una invidiabile filiera »in rete« (conservazione, produzione, promozione) per la valorizzazione del patrimonio cinematografico.
Piero Colussi, Cinemazero Pordenone (20 min)
10.20
I fondi archivistici della Cineteca del Friuli testimoni della storia del territorio
Sarà una panoramica dei fondi archivistici conservati dalla Cineteca con particolare riferimento a quelli che raccontano gli eventi della storia che hanno rimarcato i confini e quelli che invece li hanno cancellati, in primis il terremoto da cui è nata la stessa Cineteca.
Elena Beltrami, responsabile collezioni filmiche presso la Cineteca del Friuli, Gemona (20 min)
10.40
Il panorama udinese. Da Guido Galanti ai giorni nostri: il Centro Espressioni Cinematografiche e il Far East Film Festival
C'è stata a Udine un'intensa attività di cinema amatoriale e diffusione della cultura cinematografica fin dagli anni '30. Negli anni '70 è stato fondato il Centro Espressioni Cinematografiche, che inizialmente contemplava il documentarismo ma poi si è caratterizzato come esercizio di cinema d'essai. La sua attività ha trovato una dimensione internazionale con il Far East Film Festival, che porta a Udine lo state of the art del cinema asiatico.
Giorgio Placereani, Centro Espressioni Cinematografiche Udine (20 min)
11.30
Trieste e il cinema: il mondo (o quasi) in una città
Cenni sullo sviluppo della cultura cinematografica a Trieste e dell’immagine della città nel cinema.
Paolo Lughi, critico cinematografico (20 min)
12.00
Festival di frontiera
Il cinema (d'autore e di genere) dell'Europa centro-orientale dalla prospettiva dei festival triestini.
Relatori: Nicoletta Romeo, Trieste Film Festival, Daniele Terzoli, La Cappella Underground, Sergio M. Grmek Germani, I mille occhi
Moderatore: Alessandro Mezzena Lona, giornalista e scrittore (45 min)
14.30
Scuola estiva di etnografia visiva a Nova Gorica
Tra il 1998 e il 2010, Nova Gorica, insieme al vicino paese di Ozeljan, ha ospitato la Scuola estiva internazionale di etnografia visiva, organizzata dal Laboratorio audiovisivo del Centro di ricerca scientifica dell'Accademia slovena delle scienze e delle arti, in collaborazione con il Fondo pubblico della Repubblica di Slovenia per le attività culturali di Nova Gorica. Gli studenti di etnologia e antropologia e gli appassionati di questi campi, con il supporto stimolante di maestri nazionali e internazionali del cinema etnografico e dell'antropologia visiva, hanno sviluppato approcci innovativi e creato momenti cinematografici unici. Durante l’intervento al convegno verrà presentata l'eredità del Goriziano attraverso l'obiettivo della telecamera e la prospettiva storica degli etnografi visivi.
Naško Križnar, consigliere scientifico in pensione (30 min)
15.00
Come documentare e archiviare il paesaggio culturale? Pratiche amatoriali e storia orale nelle Valli del Natisone.
Rintracciamo, attraverso le immagini in movimento e le voci degli abitanti, i segni di un confine immaginario tra uomo e natura, tra cultura e tradizioni, tra storia e memoria. Cosa cercare oggi nelle immagini che ritraggono i paesi abbandonati, i silenzi e i ricordi delle Valli del Natisone? Come prendersene cura e dare forma a una nuova narrazione? Il caso del Museo multimediale SMO di San Pietro al Natisone.
Dora Ciccone, Museo SMO, San Pietro al Natisone (15 min)
15.45
Il block notes, la cinepresa e… il carro armato. Urgent anthropology e documentario. Uno studio di caso: Pust. Quattro carnevali in alta Val Natisone (1989) di Renato Morelli
La festa popolare per antonomasia e l’avventurosa produzione di un film etnografico, tra rigore della ricerca scientifica ed esigenze della divulgazione televisiva.
Marco Rossitti, Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale – Università degli studi di Udine (30 min)
16.15
Il patrimonio audiovisivo amatoriale delle Valli del Torre. Una mappatura spaziale e temporale
Le immagini amatoriali di una terra martoriata da un sisma permettono di individuare le varie fasi di trasformazione che i paesi di questa stessa terra hanno subito. Infatti, tra l'epoca precedente al sisma e il nostro presente si sono interposti diversi stadi di cambiamento, ognuno dei quali è rimasto testimoniato nelle bobine dei cineamatori.
Dario Rizzo, Centro di Ricerche Culturali Lusevera (30 min)
8. 5. 2024
CINETECA SLOVENA, LJUBLJANA
21.00
Il programma del terzo convegno si concluderà presso la Cineteca slovena con la proiezione dei film di Franco Giraldi, a cui il Kinoatelje ha conferito il Premio Darko Bratina nel 2011. La presentazione delle opere cinematografiche di Giraldi è realizzata in collaborazione con il Cinemazero di Pordenone, la Cineteca del Friuli e il Kinoatelje.
La frontiera, r. Franco Giraldi, 1996, 107'
Il Carso, r. Franco Giraldi, 1960, 11'
7. 5. 2024
10.00 – 13.00
GORIZIA
TRGOVSKI DOM, Corso Verdi 52
Workshop sullo sviluppo sostenibile
Il seminario fa parte del programma Go Green Cinema sviluppato dal Kinoatelje e Motovila. In collaborazione con Umanotera – la Fondazione slovena per lo sviluppo sostenibile e IPoP – Istitute for spatial policies, ci concentreremo sulla pianificazione della mobilità sostenibile e sull’ufficio verde. I partecipanti riceveranno sotto la guida di esperti relatori: Gaja Brecelj (Umanotera) e Aidan Cerar (IPoP) le conoscenze e gli strumenti base per iniziare a pianificare e implementare pratiche più ecologiche nelle loro organizzazioni, nelle operazioni quotidiane e nella realizzazione di eventi culturali nell'ambiente locale. Impareremo a conoscere le misure per ridurre l'impronta ambientale di un'organizzazione, come sviluppare un piano di mobilità e influenzare i cambiamenti nelle abitudini di viaggio di dipendenti e visitatori.
Il programma di formazione fa parte del progetto Go Green Cinema (GGC), finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Fondo per piccoli progetti (Small Project Found) GO! 2025 del Programma Interreg VI-A Italia-Slovenia 2021-2027, gestito dal GECT GO.
FILMOGRAFIA
Il Carso
Franco Giraldi, 1960, 11'
Un cortometraggio prodotto dalla Documento Film e girato sul Carso triestino durante le vacanze di Natale del 1959. Giraldi, all’epoca ex giornalista cinematografico emigrato a Roma e attivo come assistente alla regia, firma un personalissimo, dolceamaro affresco ‘western’ sulla propria terra d’origine. Giuseppe Pinori – in seguito direttore della fotografia per Nanni Moretti, Marco Tullio Giordana, i fratelli Taviani – immortala tramite immagini indelebili il duro lavoro quotidiano dei pescatori e dei contadini di Santa Croce/Sveti Križ. Un villaggio in via di rapido spopolamento, schiacciato tra il confine con la Jugoslavia di Tito e le pendici a strapiombo sul Golfo di Trieste. Callisto Cosulich, critico triestino già noto, anche lui emigrato nella capitale, ha composto un lirico commento fuori campo.
Boogie rosso
Karpo Godina, 1982, 85'
Anteprima della copia restaurata
Nel secondo dopoguerra, durante il Piano quinquennale socialista, una stazione radio invia un gruppo di giovani musicisti sul campo, nei luoghi di lavoro delle brigate operaie, delle cooperative agricole e dei cantieri. Il loro compito è quello di sollevare il morale della gente. Mentre cercano di intrattenere le persone con la loro musica, i giovani musicisti si trovano in una situazione insolita: devono cercare di diventare più patrioti, poiché il loro genere musicale jazz e boogie viene etichettato come imperialista. Il leader del gruppo è Maks, un dongiovanni che fa breccia nel cuore delle donne, il cui futuro dipende dal successo del tour. Il film ci porta in viaggio su un autobus sgangherato, rivelando le dinamiche tragicomiche tra arte, politica e vita quotidiana nella società del dopoguerra.
Il film Boogie rosso è stato restaurato nel 2024 dalla Cineteca slovena in collaborazione con l'Archivio cinematografico della Repubblica di Slovenia e il Centro cinematografico sloveno.
La frontiera
Franco Giraldi, 1996, 107'
Un giovane ufficiale dell’esercito austro-ungarico, Emidio Orlich, di origine dalmata, decide nell’inverno del 1916 di disertare per poter essere trasferito in Italia e combattere con gli italiani contro l’Austria. Un altro giovane, Franco Velich, torna nell’estate 1941 nell’isola in cui è nato, la stessa dove era nato anni prima Emidio. Vi torna da ufficiale italiano in convalescenza per la ferita riportata in Africa settentrionale. L’isola, che era in territorio jugoslavo, è ora occupata dall’esercito italiano, e Franco vive con disagio questa situazione. Entra in contrasto con la vecchia madre e la nipote di Emidio, la cui storia nella guerra precedente gli viene raccontata da Simeone, un vecchio saggio e disincantato che guarda con distacco ma con poche speranze alla situazione attuale. Giraldi declina il tema dell'identità nella forma di un'etichetta imposta con la violenza.
Beautiful Kreplje
Dario Frandolič, 2000, 30'
Una giovane coppia slovena sta viaggiando in Italia. Lui è un commerciante, lei è un'attrice che lavora a Trieste. Quando la loro macchina si guasta, proprio prima del confine, a Kreplje, la felicità dei due si scontra con un altro ostacolo inaspettato. Durante la conversazione, che si estende per circa mezz'ora, emergono diverse emozioni e dilemmi che accompagnano una decisione importante. Questo ritratto commovente della coppia si concentra sul confronto con le sfide della vita e incoraggia il pubblico a riflettere sulle proprie responsabilità e i propri valori.
Passeranno anche stanotte
Matteo Oleotto, 2002, 7'
»C'è stato un periodo che a Gorizia, nella mia città, ogni notte continuavano a transitare moltissimi migranti. Ogni notte ne arrivavano a decine e alla mattina erano già stati inghiottiti dalle grandi città. Era da un po’ di tempo che mi si era conficcato nella mente un bruttissimo pensiero. Così ho immaginato una donna, forse anziana, una come altre, una di quelle che vedono, o che stanno a guardare. Una che si è accorta di Loro. Del loro passaggio sotto la sua finestra. Una storia priva di psicologismi per lanciare una provocazione all’indifferenza e al pensiero di molte persone “normali” che si nascondono e spiano l’umanità da dentro la propria cucina.« Matteo Oleotto
A mia madre
Gregor Božič, 2005, 13'
Il film è ambientato a Trieste durante il regime fascista che cercò in vari modi di sradicare la lingua slovena. Una coppia slovena che vive nel capoluogo giuliano ha deciso, per paura, di crescere il figlio usando solo la lingua italiana. In questo modo, il ragazzo cresce come italiano e la lingua slovena gli è del tutto estranea. Man mano che la madre invecchia comincia a perdere sempre più ricordi del passato, ad eccezione di quelli che sono profondamente radicati in lei. Per la prima volta comincia a parlare al figlio nella sua lingua madre …
Confessionale per i contrabbandieri
Anja Medved, 2010, 22'
»Una stazione doganale al confine tra due città, due stati, due sistemi sociali, tra il mondo latino e quello slavo, 65 anni dopo la fine della guerra. Il 20 dicembre 2007, con l’entrata della Slovenia nell’area Schengen, per la prima volta nella sua breve storia, Nova Gorica si ritrova senza le sbarre confinarie. La stessa sera, questo spazio carico di avvenimenti traumatici si trasforma in luogo d’incontro. All’interno della stazione vengono posizionati una telecamera, un microfono, un computer e una cortina, dietro cui si cela uno spazio riservato ai ricordi. Vi arrivano persone da entrambi i lati del confine, portando con sé storie e immagini, come un dono per l’album comune delle memorie delle due città. I ricordi e i frammenti di filmati di famiglia e riprese d’archivio del territorio raccontano come due realtà diverse possano ritrovarsi contemporaneamente nello stesso luogo.« Anja Medved
Omaggio a Jože Dolmark
Un uomo di confine
Boris Jurjaševič, 2017, 74'
Il documentario presenta Jože Dolmark come un uomo dalle molteplici attitudini, interessi e doti: storico dell'arte, conoscitore della letteratura, storico del cinema e della fotografia, critico cinematografico, cineasta, sceneggiatore, attore e, soprattutto, eccellente insegnante e professore. Il documentario ce lo fa conoscere intimamente, presentando la sua concezione del mondo, anche attraverso aneddoti.
Guerra di parole o rispettoso silenzio?
Leo Černic, 2020, 2'
Il cortometraggio è stato realizzato nell'ambito dell’omonimo progetto, volto ad esplorare strumenti per comprendere l'eredità del Novecento, più precisamente il tumultuoso periodo tra le due guerre mondiali. Il film esplora il percorso dalla comprensione del passato fino alla comprensione degli avvenimenti odierni, e contempo enfatizza l'importanza di parlare piuttosto che rimanere in silenzio, nonché incita ad essere coraggiosi e dialogare apertamente poiché esse sono le chiavi per risolvere i conflitti e riuscire a creare un ambiente per una convivenza migliore.
Muri (In)visibili
Giulio de Paolis, 2023, 20'
Anteprima del film
Il documentario è un diario filmato del regista, una storia intima che si limita ad osservare la quotidianità del regista stesso e dei tanti altri abitanti del goriziano: ne emerge un territorio che prova a superare il proprio passato, anche se i conti con la storia non sono del tutto risolti.