SLOITA

TUTTO CIÒ CHE È MIO, LO PORTO CON ME. LA VALIGIA DEL PROFUGO

2016/2017

Conoscere il passato per capire il presente – potremmo sintetizzare in questa frase le attività svolte nell’ambito del progetto formativo del Kinoatelje Tutto ciò che è mio, lo porto con me. La valigia del profugo, svolto con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia e dall’Ufficio governativo della Repubblica di Slovenia per gli sloveni d’oltreconfine e nel mondo. Vi hanno partecipato i ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori di Gorizia, Trieste, Doberdò e San Pietro al Natisone.

I rifugiati sono un tema del quale i media parlano quotidianamente. Ma questo non è niente di nuovo, al contrario. Se ci limitiamo al nostro territorio possiamo citare indubbiamente le migrazioni di massa che sono avvenute dopo l’instaurazione del Fronte d’Isonzo nel 1915. Ben 190.000 persone abbandonarono questi luoghi e si rifugiarono gli uni all’interno dell’Impero Austro-Ungarico, gli altri invece in Italia. Partiamo quindi dal presupposto che la conoscenza del nostro passato può aiutarci a capire gli avvenimenti attuali collegati alle migrazioni.

La valigia, simbolo di partenza, raccoglie tutto ciò che ci è più necessario. Simboleggia la speranza in un futuro migliore. E come Biante partì “solo” con il proprio sapere e la saggezza, così anche i ragazzi che hanno partecipato al progetto hanno riempito la valigia del profugo con diverse esperienze, incontri e attività.

 

La valigia
Mentori: Urban Košir, Štefan Turk, Mateja Zorn
Scuola media Prežihov Voranc, Doberdò

 

Diverso
Mentori: Urban Košir, Rosanda Volk, Mateja Zorn
Scuola media Ivan Trinko, Gorizia

 

Per gli amici Rony
Mentorji: Jurij Gruden, Mateja Zorn, prof. Darja Betocchi, Andrej Marušič, Kaja Trkman
Liceo scientifico France Prešeren, Trieste

 

Il ragno e il corvo
Mentori: Paolo Comuzzi, Alvaro Petricig, Danijela Štekar, Mateja Zorn
Scuola media Paolo Petricig, San Pietro al Natisone