SLOITA

Aljoša Žerjal riceve il premio in occasione della Giornata della cultura slovena

data: 14.02.2022

categoria: notizie

13. febbraio 2021 a Gorizia

prešernova behind 31

 

Ieri, il 13 febbraio, il Teatro Verdi di Gorizia ha ospitato la cerimonia in occasione della Giornata della cultura slovena, dove le due principali organizzazioni della comunità slovena in Italia, l'SKGZ e l’SSO, hanno consegnato i premi alla cultura al regista e cinefilo Aljoša Žerjal e alla costumista Marija Vidau.

In questa occasione, anche il Kinoatelje desidera esprimere le sue più sincere congratulazioni ad Aljoša per il meritato premio. Siamo molto lieti che la minoranza slovena in Italia abbia riconosciuto l'importanza e il valore dei lavori cinematografici di Žerjal, che creano il patrimonio audiovisivo degli sloveni in Italia.

Il cineasta triestino è un autore amatoriale premiato anche nel mondo. Come autodidatta fece i suoi primi passi con la cinepresa nel 1954, quando a soli 24 anni catturò su pellicola in modo documentaristico gli eventi del carnevale di Servola. Nel corso degli anni ha documentato altre storie della sua natia Servola, l'area carsica transfrontaliera, il mondo dei bambini e riportato immagini da tutto il mondo con la sua cinepresa 8 mm. Con i suoi documentari sul Tibet, il Cile, Mosca, la Patagonia, il Vietnam e altri luoghi, arricchiva la nostra coscienza con l’esotico del mondo sconosciuto che era interessante anche sotto l’aspetto etnologico e folkloristico già negli anni Settanta, quando non c’era ancora la tv satellitare e quando viaggiare per il mondo non era un’occasione di tutti i giorni. Tuttavia, le immagini raccolte per il mondo non sonno niente se paragonate alle preziose riprese di San Daniele del Carso, della Ferriera, del porto e di altri momenti del quotidiano ambiente triestino.

Guardando le immagini catturate da Aljoša Žerjal possiamo renderci conto che questo è un uomo che osserva il mondo con meraviglia e curiosità, ammira l'uomo e la natura, antiche opere d'arte e monumenti architettonici, la pittura e la musica. È una persona che mostra sempre attenzione per gli eventi, la contingenza sociale, le proprie radici e la storia, verso la storia delle persone che incontra durante i suoi viaggi per il mondo. In primo piano pone sempre l'uomo e la sua quotidianità. Questo tesoro nazional-documentario, raccolto per oltre 50 anni dal collezionista d’immagini, è senza dubbio la cosa più nobile che ci lascia. L’autore può non rendersene conto, ma sarebbe una tragedia, se il suo ambiente triestino, e quello sloveno in senso più ampio non concepirebbe i'importanza del suo operato.

Il Kinoatelje ha stabilito un forte rapporto di amicizia con Aljoša Žerjal già nel 2003, quando gli è stato conferito il Premio Darko Bratina al festival Poklon viziji / Omaggio a una visione. Quindici anni dopo, nel 2018, Žerjal ha affidato al Kinoatelje in conservazione e valorizzazione la sua intera produzione cinematografica: dal materiale inedito alle produzioni completate, dai materiali su pellicola nonché le registrazioni digitali. Nello stesso anno lo abbiamo omaggiato riproponendo alcuni suoi lavori nell’ambito della sezione La storia del premio, e celebrato il suo 90° compleanno presso il Museo degli attori cinematografici sloveni a Divača.

Ancora oggi, Aljoša Žerjal rimane un modello e un'ispirazione per molte generazioni. Attraverso le sue opere, continua a trasmettere la sua passione per le immagini in movimento e la cultura del nostro territorio. Quando guardiamo le sue opere con una certa distanza temporale diventa ancora più chiaro il significato che esse portano dentro di sé. Ormai si tratta del patrimonio audiovisivo del nostro territorio attraverso il quale possiamo imparare ancora oggi.

Proprio per questo motivo il Kinoatelje si impegna a trasmettere la gioia e l’amore di Žerjal per l’arte filmica con numerosi workshop cinematografici, sia didattici che pratici, utilizzando o presentando il suo materiale. Durante uno dei laboratori proposti, i giovani hanno riscoperto, reinterpretato e rimontato i filmati già esistenti di Žerjal con la cosiddetta tecnica del found footage. Facendo così affidamento sul materiale concreto, forse del tutto dimenticato, sui media e le memorie passate, li hanno amalgamati con nuovi approcci e trovato così in essi nuove visioni. Su questo link potete trovarne alcuni esempi dei lavori realizzati durante i vari workshop.